Un jour à Paris

Non tornavo nella capitale (si scrive come in italiano, ma leggetelo alla francese…) da vent’anni venti. E sì, tempus fugit. Non la ricordavo così bella. Non la ricordavo proprio. Complice – una volta tanto – il lavoro, ne ho approfittato per scattare qualche foto in giro per la città. Un tour de force, per dirla come i cugini, ma grazie al tempo (quasi) primaverile e l’ottima compagnia di Arianna e del finto burbero Nicola è stata una giornata davvero piacevole. A Milano, intanto, nevicava.

Ecco qualche “cartolina” da Parigi.

Hoi An, Viet Nam

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Continuano a stupirmi la chimica degli odori
la fisica dei colori
la dinamica dei tuoi movimenti
immune all’entropia afosa di Hoi An.

Una stella gialla sul drappo rosso
la falce, il martello Continua a leggere

Dôc Lêt, Viet Nam

Viaggiando verso nord, a circa 50 Km da Nha Trang, si incontra un meraviglioso tratto di lungomare, Dôc Lêt. Secondo la guida Lonely Planet il nome si pronuncia “yop lek”. Provate a chiedere di Yop Lek alle persone del posto: nessuno vi capirà. In Vietnam il sole sorge prestissimo, qui verso le 4 del mattino, e tramonta altrettanto precocemente. Svegliarsi all’alba, tuttavia, è d’obbligo, lo spettacolo è imperdibile. E presto il mare diventerà trasparente, confondendosi con la sabbia. Percorrendo la spiaggia verso sud, quasi deserta, si giunge a un villaggio di pescatori: bambini travolgenti nella loro esuberanza, che vogliono farsi fotografare, adulti al lavoro che non ci fanno mancare i sorrisi. Senza chiedere nulla in cambio.

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Dôc Lêt

Hello
e il sorriso di chi ha capito
Hello
e ti senti nuda, colpevole e innocente
What’s your name
una domanda che non pretende risposta
qui dove nulla è tuo
e tutto ora ti appartiene.

Tuoi sono i colori e gli occhi del pittore
Tuoi il cirro sopra la barca
e il cielo che lo aspetta oltre Ninh Tinh
Tuoi il concerto dei bambini e i loro lazzi.
Tua l’ombra che sale
sullo sfondo di una commedia che non ammette figuranti.

Le comparse, forse, siamo noi.

(RN, 18 agosto 2009)

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"La fotografia è per me l’impulso spontaneo di un’attenzione visiva perpetua che capta l’istante e la sua eternità. Il disegno, per la sua grafologia, elabora quello che la nostra coscienza ha colto di quell’istante. La fotografia è un’azione immediata, il disegno una meditazione" (Henri Cartier-Bresson)